1. L'Arte Preistorica

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view post Posted on 26/7/2008, 17:21





I primi oggetti prodotti dall'uomo ai quali si possa attribuire una validità artistica risalgono a circa 25.000 anni fa, durante la "prima età della Pietra" dell'Homo Sapiens Sapiens, il cosiddetto paleolitico. Si riconosce una "intenzionalità artistica" quando nell'oggetto non si ritrova una utilità pratica evidente, anche se ovviamente il concetto di bello non poteva essere analogo al nostro, e forse non esisteva nemmeno. Una forte capacità fantastica di creare e immaginare, di cui l'espressione "artistica" è solo una delle forme, è stata comunque uno dei motivi della superiorità dell'uomo di Cro-Magnon (dal sito francese dove vennero scoperti i primi esemplari di Homo Sapiens Sapiens) sulle altre specie umane allora concorrenti, come i Neanderthal, che secondo le ultime scoperte avevano anch'essi tale abilità, ma in misura grezza e limitata.

Essendo gli uomini raccoglitori e cacciatori che vivevano a strettissimo contatto con la natura, i loro primissimi oggetti artistici riproducevano animali selvaggi e scene di caccia, con significati probabilmente magici e propiziatori.

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L'arte del paleolitico (periodo che termina con la scoperta dell'agricoltura, circa nel 6000 a.C.) che a noi è arrivata è per lo più composta da dipinti murali (in grotte e caverne) e piccole sculture rappresentanti entità femminili, scolpite e incise in materiali come corno, osso, avorio, pietra, lavorate con una pietra acuminata. Purtroppo eventuali oggetti in pelle, legno o altri materiali deperibili sono andati irrimediabilmente perduti.

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Oltre all'obbiettivo di propiziare la caccia, questi oggetti avevano certo una valenza positiva su eventi come la nascita e le attività intrinseche alla sopravvivenza, nelle rappresentazioni femminili sono infatti accentuate le caratteristiche rappresentanti la fecondità come i fianchi, seni e ovviamente il ventre prominenti. Nei dipinti rupestri però non vediamo raffigurati quegli animali in grado di fornire carni, pelli e grasso, come le renne che costituivano allora sino al 90% delle prede, ma animali caratterizzati da un valore simbolico molto alto ma a noi in gran parte sconosciuto (bisonti, mammuth, cavalli...). Gli animali erano spesso ritratti isolati, con impasti di terre rosse e gialle, grasso animale e sangue. Nelle pitture più elaborate vengono anche rappresentate più scene in successione della battuta di caccia, ma sono estremamente rare. Gli animali "galleggiano" in uno spazio non definito, a volte sovrapposti.

Sorprende invero la grande abilità tecnica di chi ha eseguito tali dipinti, che ben poco hanno di primitivo. Sin dai primi esemplari si ravvisano tridimensionalità, prospettive insolite, maestria nell'uso del colore, nell'utilizzare le asperità del terreno e nel delineare le forme. Tanto più sorprendente se si considera che i dipinti venivano eseguiti in posizioni scomode, usando materiali deperibili e illuminati da una luce tremolante. L'arte preistorica "sgomina la notte insensata del mondo" (Formaggio) e scaturisce sin dai suoi esordi magicamente, senza tentativi e prove.

Ma se grande attenzione veniva concessa al ritratto degli animali, assenti sono invece i riferimenti naturalistici (fiori, alberi, paesaggio...) e curiosamente anche la figura umana -comunque rarissima- era spesso invece solo abbozzata, priva di anatomia esatta, ma semmai in pose essenzialmente espressive o con tratti semiumani, come nella scena del pozzo di Lascaux. Solo nelle statuette si dava maggior risalto ad alcune parti del corpo umano, ma, come nel caso delle statuette legate alla fertilità (le famose Veneri preistoriche o le sculture falliche), era probabilmente un qualcosa legato comunque a precisi scopi propiziatori.

Da segnalare l'impronta della mano in molte grotte, forse il primo segno di "individualità" nella storia dell'uomo. Grazie ad esse si è potuto appurare che in quei tempi vigeva una sostanziale parità tra mancini e destri.

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Nel neolitico, o "nuova età della Pietra", (6000-III millennio a.C.) si ebbe il fondamentale passaggio all'agricoltura ed all'allevamento, con gli individui organizzati in villaggi.

Risale a questo periodo l'attenzione al sole, alle stagioni, ai fenomeni atmosferici. Risalgono a questo periodo i primi oggetti in argilla (in molte regioni di Asia ed Europa), gli utensili domestici e soprattutto vasi ed anfore, dove comparvero animali e figure umane stilizzate. Le raffigurazioni di drammatica narrazione delle scene di caccia vanno a sparire, lasciando il campo ad una decorazione di oggetti con disegni geometrici e piuttosto rigidi. La figura umana viene ancora maggiormente stilizzata. Alcuni segni rapidi e ripetuti sono indicati come i possibili primi passi verso una scrittura per immagini.

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L'architettura del neolitico

Appartengono al neolitico anche i primi esempi di costruzione quali i menhir, i cromlech e i dolmen.
I Menhir sono stutture monolitiche composte da un solo masso posto verticalmente piantato nel suolo. Si ritiene avessero una funzione funeraria.
I Dolmen invece sono composti da tre elementi (da ciò detti, trilitiche): due monoliti portanti piantante verticalmente al suolo e uno di copertura. Si ritiene che allo stesso modo acquisissero una valenza forse funeraria.
I Cromlech sono infine le piu elaborate delle costruzioni, composti da un insieme di Dolmen posti in circolo. Si ritiene venisse utilizzato come un grandioso calendario e a fini rituali e magici. Le strutture trilitiche (dal greco treis = tre, litios = pietra), costituiscono una delle basi elementari di forme architettoniche più complesse. Il più famoso e meglio conservato è quello di Stonehenge.

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In questo periodo inizia a svilupparsi in Italia la civiltà Camuna in Valle Camonica, di cui oggi rimangono circa 350.000 petroglifi, che rendono l'area il più vasto sito europeo di arte rupestre.


fonte: wikipedia

 
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