2. L'Arte mesopotamica

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S0reTTa
view post Posted on 6/9/2008, 14:37





Si distingue nel periodo compreso tra circa il 2000 e circa il 600 a. C.

In Mesopotamia, nella vasta area compresa tra il Tigri e l’Eufrate, vengono edificati templi, fortezze, regge nelle città sumere di Ur, Tell Asmar, Warka e Khafaie; le scoperte archeologiche hanno rivelato una civiltà alquanto evoluta rispetto ai modi di vita e alle forme preistoriche del neolitico europeo.

L’abitante della Mesopotamia è stanziale, lavora la terra, vive in grandi villaggi prima, per organizzarsi in grossi paesi dalle case di argilla, poi.

Caratteristica manifestazione artistica di questa civiltà sono le statuette di argilla dalla forme allungate e sottili di presumibile significato religioso e tipiche della parte settentrionale, mentre, nella parte meridionale, la specifica manifestazione artistica è la ceramica di colore avorio, leggera, dipinta con motivi ornamentali di color ocra.

Importante nelle raffigurazioni dei personaggi l'intento di rappresentare non il personaggio riconoscibile ma il suo ruolo, riconoscibile ad esempio dalla fattura degli abiti o la postura. Esemplare di ciò è la statua di diorite di Gudèa, il più noto tra i governatori di Lagash. Il personaggio è vestito con un lungo mantello che gli lascia coperti la spalla e il braccio destri, indumento che indica dignità regale e decorato con iscrizioni incise in caratteri cuneiformi, dove si esalta la potenza del sovrano, facendo anche riferimento alla rarità della diorite.

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Le prime manifestazioni di civiltà mesopotamica risalgono a molto prima, a circa 5000 anni prima di Cristo ma è solo verso il 3000 che si entra nella fase storica con il predominio, nella parte meridionale, dei Sumeri, un popolo asiatico che porta una civiltà agricola molto progredita.

La caratteristica principale della civiltà mesopotamica è, comunque, il traffico commerciale all’interno e all’esterno della regione e a favorire i traffici è soprattutto l’uso della scrittura mediante l’incisione, da parte di scribi, su tavolette o su cilindri calcarei lavorati a incisioni e che rotolati su un piano di argilla fresca rilasciavano l’impronta dei caratteri cuneiformi o di misteriose raffigurazioni simboliche.

La più caratteristica realizzazione architettonica sumerica è la " ziggurat", una collina argillosa sostenuta da muraglie di mattoni, seccati al sole, che si protende in altezza mediante ripiani terrazzati dando ai fedeli la sensazione di salire fino al cielo; a differenza delle piramidi egiziane che avevano la funzione di tombe, le ziggurat avevano la funzione di grandi altari.

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Forse dalle ziggurat ha origine il racconto della Bibbia sulla Torre di Babele che avrebbe dovuto toccare il cielo.

Intorno al 2000, il predominio dei Sumeri si estingue, a causa dell’egemonia delle popolazioni semitiche che creeranno il loro centro di potere a Babilonia e con il Re Hammurabi porteranno una normazione giuridica con il codice legislativo.

Anche i Semiti, però, dovranno soccombere a causa di una calata di popolazioni dalle montagne, i Cassiti cui succedono, poi, gli Elamiti, un popolo proveniente dalla zona ad est della Mesopotamia.

Nel XIII secolo a. C. saranno gli Assiri che capovolgeranno il sistema politico e spirituale istaurando uno stato dispotico e totalitario, un’economia predatoria e spietata, dotandosi di un esercito potente e molto ben armato che la nuova età dei metalli conferiva come privilegio a chi per primo avesse sfruttato di questi nuovi mezzi.

L’arte degli Assiri segna un forte cambiamento. Le ziggurat aumentano di numero e di piani, sui quali vengono costruite strade che salgono fino alla vetta; aumenta il fasto, la monumentalità nei palazzi riccamente adorni di decorazioni a piastrelle invetriate o a bassorilievo, inneggianti a imprese belliche, a scene di caccia, a glorie del sovrano con effigi dello stesso con la lunga barba divisa o infiocchettata, a riti religiosi o cerimoniali.

Anche gli Assiri crollarono e con la morte di Assurbanipal cade Babilonia e cade anche Ninive nel 612 a. C. e per un secolo s’istaurò un’egemonia neo-babilonese fondata sulla potenza di Nabopolassar e Nabucodonosor, quest’ultimo famoso per la conquista di Gerusalemme.

Nel 539 a.C un nuovo intervento straniero segnerà la fase finale della civiltà mesopotamica; è l’esercito persiano di origine indo-europea, proveniente dal Caucaso.

L’arte figurativa e l’architettura avranno un nuovo splendore: palazzi reali in pietra e splendidamente decorati, colonne, ornamenti palmiformi, bassorilievi, monumentali fregi in mattoni colorati, tombe reali scavate nella roccia.

Anche l’oreficeria è di rara bellezza e di eccezionale livello.

Il grande disegno dell’impero persiano era quello di perseguire il suo espansionismo al di là del mare con un diretto scontro armato con l’Occidente; iniziò con l’invasione della Grecia per opera di Dario e, poi, del figlio Serse ma, dopo i primi successi, capitolò con la sconfitta navale di Salamina nel 480 a.C. e dopo un secolo e mezzo per opera di Alessandro Magno nel 331 a. C. l’impero persiano è definitivamente sottomesso all’arte occidentale, dapprima ellenistica, poi romana.



fonti
- correre nel verde online
- itinerario nell'arte (ed. Zanichelli)
 
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